My Lariosaurus  Private Boat Tours

My Lariosaurs: miti, leggende e realtà


Perché abbiamo scelto il nome My LariusaurUs per la nostra impresa!


My Larisaurus - come nasce il nome.

Capitan Hellen e Capitan Vol sono da sempre affascinati dalle leggende che i paesaggi fantastici del Lago di Como hanno fatto nascere nei millenni. La più affascinante di tutte è legata al mostro del Lago di Como, il Lariosaurus dal nome latino del lago, Larius.
Va da se che il nome che la società e delle imbarcazioni del loro sodalizio non potesse che essere scelta in onore del Mitico Mostro.
My Lariosaurus appunto.
Fantasia, realtà, miti e leggenda, cosa c'è di più affascinate? Cosa fa viaggiare di più la fantasia e libera la propria anima? Free your Soul!!!!


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Lariosauro - La leggenda

Si è parlato più volte di mostri nel lago di Como.

Il più famoso è il Lariosaurus di cui si comincia a scrivere e parlare in modo diffuso nel secondo dopoguerra (1946), prima erano racconti fatti la sera vicino al fuoco del camino. Alcuni importanti quotidiani e periodici lombardi e non solo, come La Nazione, Il resto del Carlino, Il Tempo, La Domenica del Corriere ecc. Riportano allarmanti notizie di avvistamenti* nelle più varie località del Lario ed attacchi da parte del mostro, così, per una certa intensità per alcuni mesi, e poi in varie occasioni fino a fine millennio.

Gli avvistamenti più numerosi sembrava avvenissero nella località di Lierna nei pressi della spiaggia del Borgo di Grumo di Lierna vi furono dei ritrovamenti fossili della specie Lariosaurus balsami, che venne chiamato localmente "Lierni". Il Lariosaurus balsami verrà rappresentato in alcuni fumetti del Topolino come simpatico animale.

Nel 1946 i giornali parlarono di un misterioso animale lungo diversi metri che sarebbe apparso al Pian di Spagna, nella parte settentrionale del lago, due cacciatori si imbatterono in una strana creatura della lunghezza di una decina di metri. Colti di stupore e impauriti per la presenza dello strano essere, reagirono aprendo il fuoco. La creatura così si rituffò nelle acque per scomparire nelle profondità del lago, apparve poi a Varenna. Nel 1954 fu avvistato ad Argegno un animale con muso e parte posteriore arrotondate e zampe "come un'anatra". Nell'agosto del 1957 un enorme mostro sarebbe apparso tra Dongo e Musso. Nel settembre del 1957 un gruppo di biologi si immersero per scandagliare parte dei fondali del lago con una batisfera e giurarono di aver visto  uno strano animale con una testa simile a quella di un coccodrillo  Negli anni ’50 si susseguirono ancora una serie di avvistamenti

Che si trattasse proprio del Lariosauro? Dopo alcuni decenni di silenzio, all’inizio del nuovo millennio si tornò a parlare del Lariosauro. Nel 2003, un gruppo di pescatori in ricognizione sul lago affermò di aver notato l’ombra di una strana creatura dalle dimensioni mastodontiche.

Tuttavia i sommozzatori che si sono immersi oltre i centro metri sotto il livello delle acque scure del lago hanno scoperto alcune caverne e anfratti in cui sono stati trovati resti di reti di pescatori e altri oggetti. Il che farebbe pensare alla presenza di un essere vivente che si aggira proprio in quelle caverne.

Inoltre gli storici lariani raccontano che nella grotta azzurra o dei Bulbari si rifugiavano i più grossi pesci del lago, i leggendari “bulberi”, grandi quanto un uomo e impossibili da catturare per la loro mole e l'indistruttibile corazza di squame. loro mole spezzava le reti e la loro corazza di squame spezzava le fiocina. Che fossero dei Lariosauri?
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Lariusaurus è realmente esistito


Il lariosauro (gen. Lariosaurus) è un rettile acquatico estinto (o forse no??!!) appartenente ai notosauri, vissuto nel Triassico medio (Anisico - Ladinico, circa 245-235 milioni di anni fa).

Il Lariosaurus era un predatore acquatico che si muoveva nuotando grazie alle "pinne" anteriori potenti, e aiutandosi con la lunga coda. Il cranio, con i lunghi denti anteriori, è conformato per intrappolare piccoli pesci e altre prede scivolose

Il primo esemplare noto di Lariosaurus venne alla luce nel 1830 a Perledo, una località presso il lago di Como, conosciuto anche con il nome di Lario. I reperti vennero studiati e descritti da Giuseppe Balsamo Crivelli sulla rivista Il Politecnico di Milano nel 1839. Balsamo Crivelli, in attesa che fosse confermato che si trattava di un animale mai descritto in precedenza, preferì non attribuirgli un nome. Solo nel 1847, appurato che si trattava di una nuova specie (e di un nuovo genere), Giulio Curioni gli attribuì il nome di Lariosaurus balsami.

Un altro fossile ritrovato appartenente alla stessa specie venne impropriamente chiamato Macromirosaurus plinii. L'esemplare meglio conservato è esposto nel museo botanico di Monaco di Baviera. Altri esemplari sono conservati al servizio geologico di Roma e due sono esposti al Museo di Storia Naturale di Lecco.

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